Stagione alpestre

Categorie: Know-how legato all’artigianato tradizionale; Cognizioni e prassi relative alla natura e all’universo; Pratiche sociali, eventi rituali e festivi; Tradizioni ed espressioni orali

Durante la stagione alpestre, ogni membro del gruppo ha i suoi compiti e le sue responsabilità. Aiutarsi a vicenda è fondamentale, ad esempio al momento di togliere il formaggio dalla caldaia.
Durante la stagione alpestre, ogni membro del gruppo ha i suoi compiti e le sue responsabilità. Aiutarsi a vicenda è fondamentale, ad esempio al momento di togliere il formaggio dalla caldaia.
© Mélanie Rouiller, 2019

Con le sue numerose varianti e specificità locali, la stagione alpestre ha le sue radici in una pratica ampiamente documentata fin dal tardo Medioevo. Tra maggio e ottobre, i bovini, le pecore e le capre sono condotti nei pascoli d’alta quota (fra 600 m e 2900 m) per approfittare del foraggio supplementare. Lì, uomini e donne, gli alpigiani, gestiscono le mandrie e si prendono cura degli animali, lavorano alla manutenzione dei pascoli, dei recinti e degli edifici, trasformano il latte in formaggio e altri prodotti e accolgono anche il pubblico. La pratica crea legami economici ed emotivi tra la popolazione locale, gli alpigiani e gli alpeggi e contribuisce così al mantenimento di paesaggi culturali secolari.

La stagione dell’alpeggio ha dato origine a conoscenze e abilità artigianali necessarie alla manutenzione dei siti e degli utensili, così come a diverse pratiche sociali. Queste includono rituali, costumi, celebrazioni del calendario locale come la salita all’alpeggio, la discesa dall’alpeggio e, a seconda della regione, la mezza estate, o eventi in cui viene scelta la mucca più bella della mandria. Queste usanze sono trasmesse all’interno della famiglia e attraverso la pratica. Mentre la presenza degli animali in montagna gioca un ruolo importante per i visitatori, le feste che evidenziano le pratiche artigianali sono momenti importanti della vita locale. Per due secoli e mezzo, gli artisti hanno celebrato l’alpeggio e lo chalet nella letteratura, nelle arti visive, nella musica e sulla scena, come emblemi di una vita vicina alla natura. L’uso dei pascoli alpini con il bestiame mantiene così un insieme di tradizioni in una realtà sociale viva, in paesaggi culturali che sono stati lavorati per molto tempo, in connessione con una produzione alimentare rinomata e riconosciuta.

La stagione alpestre è stata oggetto di un dossier di candidatura nazionale della Svizzera per la Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Questo dossier è stato depositato all’UNESCO il 31 marzo 2022.

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La tradizione in dettaglio nella Lista delle tradizioni viventi in Svizzera

Tradizioni collegate

Parallelamente all’elaborazione del dossier di candidatura all’UNESCO, anche i dossier e le voci della Lista delle tradizioni viventi in Svizzera corrispondenti sono adeguati nell’ambito dell’aggiornamento periodico dell’inventario. Questo lavoro si svolge in collaborazione con le parti interessate.


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Ultima modifica 15.12.2023

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