L’Ufficio federale della cultura impedisce la vendita su Internet di una tavoletta irachena in scrittura cuneiforme

Berna, 18.12.2007 - L’Ufficio federale della cultura (UFC) e la Polizia giudiziaria federale (fedpol), in collaborazione con eBay, hanno impedito la vendita su Internet di un bene culturale iracheno. Si tratta di una tavoletta in scrittura cuneiforme presumibilmente esportata in modo illecito dall’Iraq. L’UFC ha sporto denuncia contro il venditore residente a Zurigo. Il commercio di beni culturali iracheni esportati dopo il 1990 è proibito in Svizzera.

In collaborazione con fedpol e la piattaforma di aste eBay, il Servizio specializzato trasferimento internazionale dei beni culturali dell’UFC ha impedito la vendita di un bene culturale iracheno su Internet. La tavoletta mesopotamica in scrittura cuneiforme risalente circa al 2000 avanti Cristo è stata presumibilmente esportata in modo illecito dall’Iraq e messa all’asta elettronica da un venditore residente a Zurigo. Le tavolette in scrittura cuneiforme figurano sulla «Lista rossa» del Consiglio internazionale dei musei (ICOM) dei beni culturali iracheni particolarmente a rischio (www.icom.org/redlist)

eBay ha bloccato l’asta mercoledì 12 dicembre 2007 poco prima della conclusione. In conformità alla legge sul trasferimento internazionale dei beni culturali e la legge sugli embarghi, l’UFC ha sporto denuncia contro il venditore. In seguito la polizia cantonale zurighese ha confiscato la tavoletta in scrittura cuneiforme conservata nel deposito del venditore, che, nel caso di condanna, rischia una multa fino a CHF 500 000 oppure la detenzione.

Questa transazione commerciale è stata segnalata all’UFC dall’Ufficio federale di polizia giudiziaria tedesca tramite fedpol. Le autorità tedesche erano precedentemente state informate sulla transazione commerciale elettronica da un rinomato specialista del patrimonio culturale iracheno, secondo cui la tavoletta di scrittura cuneiforme sarebbe verosimilmente il frutto di uno scavo illecito. Il venditore aveva pubblicato su Internet un’attestazione di autenticità rilasciata da un negozio di antichità. Tuttavia questo documento non comprova la legalità del trasferimento. In Svizzera il possesso di un bene culturale iracheno esportato dopo il 1990 sottostà all’obbligo di notifica. Conformemente all’ordinanza sull’Iraq si suppone che i beni culturali che hanno lasciato l’Iraq dopo l’agosto del 1990 siano stati esportati illecitamente.

Questa operazione è una duplice novità: per la prima volta l’UFC è riuscito a impedire la vendita di un bene culturale iracheno e si è trattata di un’azione congiunta tra eBay, la polizia cantonale zurighese e le autorità federali. Questo modo di procedere si fonda sulle trattative in corso tra l’UFC, fedpol eBay e ricardo volte a impedire il trasferimento illegale dei beni culturali tramite Internet.


Indirizzo cui rivolgere domande

Yves Fischer, responsabile del Servizio specializzato trasferimento internazionale dei beni culturali, Ufficio federale della cultura, tel. 031 323 86 75.


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