eBay e l'Ufficio federale della cultura concludono un memorandum d'intesa

Berna, 20.10.2009 - Oggi l'Ufficio federale della cultura (UFC) e il mercato online eBay hanno firmato un memorandum d'intesa volto al trattamento responsabile dei beni archeologici. Questo accordo si riallaccia al progetto pilota di tre mesi, svolto con successo nel 2008, consistito nel limitare l'offerta di beni archeologici sulla sua piattaforma web di vendita online.

Per impedire il commercio illecito di beni archeologici su Internet, il 20 ottobre 2009 l’UFC e eBay hanno firmato in collaborazione con l’Ufficio federale di polizia (Fedpol) e l’Associazione svizzera degli archeologi cantonali (ASAC) un memorandum d'intesa che limita l'offerta di beni culturali su Internet. Con questo memorandum la Svizzera concretizza le raccomandazioni del gruppo di esperti di INTERPOL per beni culturali rubati del 4/5 marzo 2008 e del 10/11 febbraio 2009 e dell'UNESCO per il trattamento responsabile dei beni culturali su Internet.

Con la firma del memorandum d'intesa eBay dichiara a proporre in vendita in Svizzera solo beni culturali archeologici dotati di un certificato di legalità rilasciato da un’autorità statale svizzera o estera. Sono interessate da questa limitazione le categorie di beni culturali particolarmente a rischio, le cosiddette «Red Lists» del Consiglio internazionale dei musei (ICOM) e le categorie di beni culturali particolarmente protetti in virtù degli accordi bilaterali di importazione e rimpatrio che la Svizzera ha concluso con alcuni Stati parte della Convenzione UNESCO del 1970. Il rispetto di questo principio viene controllato. Inoltre si vuole sensibilizzare alla problematica del commercio di beni archeologici di provenienza illegale mediante misure comunicative.

Il memorandum d'intesa si riallaccia al progetto pilota di tre mesi e al successivo progetto di monitoraggio durato diversi mesi che eBay e le istituzioni e organizzazioni coinvolte (UFC, Fedpol e ASAC) hanno condotto nel 2008. Nel quadro di questi progetti è emerso che il commercio di beni archeologici problematici è sensibilmente diminuito nelle categorie controllate e durante il periodo preso in esame.

La misura ha l'obiettivo di migliorare durevolmente la lotta contro il trasferimento illecito di beni culturali su Internet e di promuovere il trattamento responsabile dei beni archeologici. In base alla legislazione svizzera i reperti archeologici sono di proprietà del Cantone in cui sono stati ritrovati. Numerose normative di altri Paesi prevedono disposizioni analoghe. Dall'entrata in vigore della legge federale sul trasferimento internazionale dei beni culturali (LTBC) nel giugno del 2005, il commercio di beni culturali rubati o provenienti da scavi illegali, a prescindere dalla loro provenienza, è punibile in Svizzera.

Per ulteriori informazioni:
www.icom.org/redlist
www.bak.admin.ch/ktg


Indirizzo cui rivolgere domande

Ufficio federale della cultura
Benno Widmer
responsabile del Servizio specializzato trasferimento internazionale dei beni culturali
Ufficio federale della cultura
tel. 031 325 70 21
benno.widmer@bak.admin.ch

Associazione svizzera degli archeologi cantonali ASAC
Guido Lassau
archeologo cantonale Basilea-Città
tel. 061 267 23 55
Guido.Lassau@bs.ch


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