Vernissage della mostra temporanea «il contrabbando di beni culturali»
Berna/Gandria, 31.05.2010 - Dal 1° giugno 2005 i beni culturali sono protetti in maniera efficace dalla legge federale sul trasferimento internazionale dei beni culturali (LTBC). Nell’ambito delle celebrazioni per il suo quinto anniversario l’Amministrazione federale delle dogane AFD e l’Ufficio federale della cultura UFC allestiscono la mostra temporanea «For Sale? Il contrabbando di beni culturali e la dogana» al Museo doganale Cantine di Gandria presso Lugano, inaugurandola quest’oggi con un vernissage.
La Svizzera è una delle principali piazze del commercio di opere d’arte. La legge federale sul trasferimento dei beni culturali (LTBC), entrata in vigore il 1° giugno 2005, ha consentito di combattere gli abusi in quest’ambito. Con la LTBC, la Svizzera rende un contributo importante e riconosciuto a livello internazionale alla lotta contro il commercio illecito di beni culturali e ne promuovere lo scambio legale.
In occasione del quinto anniversario della LTBC la dogana allestisce in collaborazione con il Servizio specializzato trasferimento internazionale dei beni culturali la mostra temporanea «For Sale? Il contrabbando di beni culturali e la dogana». Apice dell’odierno vernissage è stata la consegna da parte del direttore dell’Ufficio federale della cultura, Jean-Frédéric Jauslin, di anfore romane illecitamente importate dall’Italia, sequestrate alla dogana, al rappresentante del Governo italiano, Generale Nistri del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, unità speciale italiana per i beni culturali.
Sulla mostra
La mostra temporanea «For Sale? Il contrabbando di beni culturali e la dogana» illustra, in due sale del Museo doganale appena rinnovate, con foto di grande effetto e oggetti selezionati, le iniziative intraprese dalle autorità svizzere e dall’UNESCO per contrastare il commercio illecito di beni culturali.
Offre, tra l’altro, con dipinti murali una panoramica incentrata sul tema dei furti di beni culturali. Si possono inoltre osservare beni che riflettono la problematica del trasferimento illecito di beni culturali, come ad esempio una statuetta in terracotta della cultura Nok proveniente dalla Nigeria centrale o un bronzo del Benin (tutte imitazioni). Inoltre i visitatori impareranno a conoscere il lavoro della dogana. In mostra ci sono gli strumenti del mestiere delle guardie di confine e del servizio civile.
La legge sul trasferimento dei beni culturali (LTBC)
La LTBC adotta la Convenzione dell’UNESCO del 1970 sulle misure per interdire e impedire l’illecita importazione, esportazione e trasferimento di beni culturali all’interno del territorio svizzero. Con questa legge la Confederazione intende fornire un contributo al mantenimento del Patrimonio culturale dell’umanità e impedire il furto, il saccheggio e l’importazione ed esportazione illecite dei beni culturali.
Il Servizio specializzato trasferimento internazionale dei beni culturali incaricato dell’esecuzione della legge trae dopo cinque anni un bilancio intermedio positivo: in virtù delle nuove disposizioni di dichiarazione i beni culturali delicati o particolarmente protetti, ad esempio antichi vasi etruschi, possono essere scoperti già alla dogana e possono quindi essere oggetto di un controllo approfondito.
In controlli effettuati dalle autorità federali in 105 casi si è giunti, tra l’altro, all’avvio di un procedimento penale. Ulteriori misure, quali i trattati bilaterali, mirano alla tutela del patrimonio culturale della Svizzera e al riconoscimento del patrimonio culturale degli altri Paesi. Dal 2005 la Svizzera ha concluso convenzioni bilaterali con Italia, Perù, Grecia, Colombia ed Egitto.
Ulteriori informazioni sono disponibili nell’allegato „I beni culturali saranno meglio protetti„ sul sito www.bak.admin.ch.Amministrazione federale delle dogane AFD
Con i suoi controlli la dogana svizzera contribuisce a prevenire il saccheggio e la distruzione di beni culturali. Beni culturali sospetti possono così venire sequestrati e in collaborazione con l’Ufficio federale della cultura e Fedpol si potranno effettuare controlli approfonditi. Con la conferma del sospetto di un atto illecito si può giungere nell’ambito di un procedimento penale cantonale al sequestro e alla restituzione del bene culturale. La lotta al commercio illecito di beni culturali è uno dei tanti compiti che la dogana adempie nell’interesse della comunità.
Servizio specializzato trasferimento internazionale dei beni culturali dell’Ufficio federale della cultura
Il Servizio specializzato è il centro di competenza della Confederazione per tutte le questioni riguardanti il trasferimento dei beni culturali. Esso coordina i lavori delle autorità federali, consiglia le autorità cantonali e rappresenta la Svizzera davanti alle autorità straniere in materia di trasferimento di beni culturali. In particolare sostiene le autorità doganali nell’ambito dei controlli alle frontiere. È l’interlocutore delle persone attive nell’ambito del commercio d’arte e delle aste pubbliche e di tutte le altre cerchie interessate.
Informazioni sulla mostra
La mostra temporanea «For Sale? Il contrabbando di beni culturali e la dogana» è il prodotto di una collaborazione tra l’Ufficio federale della cultura e l’Amministrazione federale delle dogane. È aperta al pubblico a partire dal 1° giugno 2010. Il Museo doganale Cantine di Gandria è aperto quotidianamente fino al 15 ottobre 2010 dalle ore 13.30 alle 17.30. L’entrata è gratuita. Si può raggiungere con il battello da Lugano o Gandria.
Indirizzo cui rivolgere domande
Stefanie Widmer, responsabile supplente Comunicazione/Media, Amministrazione federale delle dogane AFD, +41 31 322 50 56, stefanie.widmer@ezv.admin.ch
Maria Moser-Menna, responsabile Museo doganale di Cantine Gandria, Amministrazione federale delle dogane AFD, +41 31 325 61 33, maria.moser@ezv.admin.ch
Susanne Goldschmid, responsabile supplente Comunicazione, Ufficio federale della cultura, +41 31 322 92 34, susanne.goldschmid@bak.admin.ch
Benno Widmer, responsabile Servizio specializzato trasferimento internazionale dei beni culturali, Ufficio federale della cultura, +41 31 32 57021, Benno.Widmer@bak.admin.ch
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Ufficio federale della cultura
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Ultima modifica 15.12.2023