Restituzione alla Cina di una statua di terracotta della dinastia Han

Berna, 11.12.2014 - Una statua di terracotta della dinastia Han, databile intorno al 200 a. C., è stata restituita alla Cina dopo il tentativo di importare l’oggetto in Svizzera con una falsa dichiarazione doganale. La restituzione è stata accompagnata dal Servizio specializzato trasferimento internazionale dei beni culturali dell’Ufficio federale della cultura (UFC).

La restituzione è avvenuta in occasione di una cerimonia ufficiale in presenza di Isabelle Chassot, direttrice dell’UFC, e di Jinghu Xu, ambasciatrice della Repubblica popolare Cinese in Svizzera. 

Il servizio delle dogane dell’aeroporto di Basilea-Mulhouse ha scoperto la statuetta cinese in un pacco proveniente dal Regno Unito destinato a una persona residente nel Cantone di Vaud. La statuetta di terracotta della dinastia Han, databile intorno al 200 a. C. e lunga circa 47 cm, raffigura probabilmente un servitore. La dichiarazione doganale indicava che nel caso specifico non si trattava di un bene culturale. In Svizzera i beni culturali devono essere dichiarati come tali al momento del passaggio in dogana. La falsa dichiarazione doganale costituisce dunque un’infrazione della legge federale sul trasferimento dei beni culturali (LTBC). La statuetta in questione è stata quindi confiscata ed ha potuto così essere restituita alla Cina. 

La restituzione s’iscrive nel quadro della lotta contro il traffico illecito di beni culturali e concretizza l’impegno comune dei due Stati a favore della protezione del patrimonio culturale dopo l’entrata in vigore, l’8 gennaio 2014, dell’accordo bilaterale tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica popolare Cinese sull’importazione e l’esportazione illecite e sul rimpatrio di beni culturali.

La Confederazione salvaguarda e protegge il patrimonio culturale
Dall’entrata in vigore della LTBC il 1º giugno 2005, la Confederazione contribuisce a proteggere il patrimonio culturale dell'umanità e a impedire il furto, il saccheggio e l'importazione ed esportazione illecite dei beni culturali. 

Chiunque proceda al trasferimento di un oggetto culturale è tenuto a garantire che tale oggetto non sia stato rubato o sottratto al legittimo proprietario contro la volontà di quest’ultimo, come avviene nel caso di scavi illeciti. Inoltre, i beni culturali devono essere dettagliatamente dichiarati come tali alla dogana. 

L’entrata in vigore della LTBC ha consentito al Servizio specializzato trasferimento internazionale dei beni culturali dell’UFC d’intervenire, fino ad oggi, in più di 150 casi d’importazione di beni culturali segnalati dalla dogana svizzera nei quali la dichiarazione era scorretta o mancava del tutto. 

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito dell’UFC: www.bak.admin.ch/kgt


Indirizzo cui rivolgere domande

Benno Widmer, responsabile del Servizio specializzato Trasferimento internazionale dei beni culturali, Ufficio federale della cultura UFC, DFI,
tel. +41 58 465 70 21, benno.widmer@bak.admin.ch

Patrick Gantenbein, addetto stampa,
Comando guardie di confine regione I, Circondario di Basilea, AFD, DFF,
tel. + 41 58 469 14 80, cell. + 41 79 312 92 29, patrick.gantenbein@ezv.admin.ch


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