La stagione alpestre iscritta al patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO
Berna, 05.12.2023 - In data odierna l’UNESCO ha iscritto la stagione alpestre nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Questa tradizione emblematica delle regioni montane della Svizzera riunisce le competenze, le usanze e i rituali legati all’economia alpina.
Il Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, riunito a Kasane (Botswana) per la sua 18a sessione, ha iscritto la stagione alpestre nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Nella sua decisione, l’UNESCO ha sottolineato la qualità del dossier e del film presentati per la candidatura.
L’estivazione del bestiame nei pascoli d’alta quota è una tradizione vivente documentata fin dal tardo Medioevo. È stata costantemente adattata alle condizioni climatiche, sociali ed economiche locali ed è tutt’oggi è praticata per realizzare prodotti alimentari di qualità per i quali la Svizzera è rinomata. Dal carico allo scarico dell’alpe, dai metodi di produzione del formaggio alle competenze nella gestione dei pascoli, dalla fabbricazione artigianale di utensili ai vari canti tradizionali, la stagione alpestre riunisce un intero repertorio di usanze, abilità e rituali che ne fanno un patrimonio culturale molto vivace.
Depositato nel marzo 2022, il dossier di candidatura è stato coordinato dall’Ufficio federale della cultura (UFC) e da specialisti nel campo del patrimonio culturale e dell’agricoltura. I lavori sono stati seguiti anche da un gruppo di accompagnamento allargato composto da esponenti dell’economia alpina, dei Cantoni, dei musei, dei parchi naturali e di altre organizzazioni interessate. Oltre a mostrare la varietà e la ricchezza delle tradizioni alpestri, questo processo ha permesso di individuare le sfide legate alla loro trasmissione, come il ricambio generazionale e i cambiamenti climatici. Per affrontare queste problematiche, gli attori coinvolti hanno elaborato congiuntamente delle misure incentrate su diversi aspetti, quali la collaborazione intersettoriale, la formazione e la ricerca di personale, la sensibilizzazione del pubblico, la mediazione del patrimonio culturale e la ricerca interdisciplinare.
L’irrigazione tradizionale: conoscenza, tecnica e gestione
La Svizzera partecipa anche alla candidatura multinazionale per l’iscrizione dell’irrigazione tradizionale nella Lista del patrimonio cultura immateriale dell’umanità. Il dossier è stato coordinato dall’Austria e sarà esaminato dal Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO nelle prossime ore. In Svizzera, il progetto coinvolge i Wässermatten (prati irrigui) in Alta Argovia, nei Cantoni di Berna e Lucerna, e i consorzi di bisses in Vallese (consorzi Oberwalliser Sonnenberge, Ayent, Lens, Trient, Nendaz e Grächen).
La Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO
Con la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, che si distingue dalla Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale, l’UNESCO mira a proteggere un patrimonio che non si materializza nello spazio, ma nel tempo, nelle pratiche comunitarie e nelle interazioni sociali. Questo patrimonio ingloba tradizioni viventi come le espressioni orali, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali, i riti e le feste, le conoscenze relative alla natura e all’universo e le abilità artigianali. Illustra così la creatività umana e testimonia della grande diversità culturale del mondo.
Candidature svizzere
Nell’ottobre 2014 il Consiglio federale ha approvato una Lista indicativa di otto tradizioni viventi svizzere le cui candidature sarebbero poi state presentate all’UNESCO in vista del loro inserimento nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Oltre alla Festa dei vignaioli iscritta nella Lista rappresentativa nel 2016, al Carnevale di Basilea iscritto nel 2017, alla gestione del rischio di valanghe iscritta nel 2018 (con l’Austria), alle processioni della Settimana Santa di Mendrisio iscritte nel 2019 e alle competenze nella meccanica degli orologi e d’arte iscritte nel 2020, vi figurano il design grafico e tipografico svizzero e lo jodel. La Svizzera ha inoltre partecipato alle candidature multinazionali della tecnica dei muretti a secco (iscritta nel 2018), dell’alpinismo (iscritto nel 2019). delle tecniche artigianali e usi nei laboratori delle cattedrali in Europa (iscritti nel 2020) e dell’irrigazione tradizionale, il cui dossier di candidatura sarà esaminato dal Comitato nell’attuale sessione.
Indirizzo cui rivolgere domande
Informazioni generali:
Daniel Menna, capo supplente Comunicazione, Ufficio federale della cultura (UFC), +41 58 469 69 50, daniel.menna@bak.admin.ch
Informazioni sulla stagione alpestre:
- Isabelle Raboud-Schüle, membro della Commissione svizzera per l’UNESCO, isabelle@raboud.com, +41 78 796 83 33
- Selina Droz, segretaria della Società svizzera di economia alpestre, info@alpwirtschaft.ch, +41 79 892 44 22
- Moritz Schwery, direttore della scuola di agricoltura di Visp, membro del comitato della Società svizzera di economia alpestre, moritz.schwery@admin.vs.ch, +41 79 745 34 55
- Ernst Roth, presidente della fondazione ROTH, info@rothstiftung.ch, +41 34 422 13 84
- Erich von Siebenthal, presidente della Società svizzera di economia alpestre, info@erichv7thal.ch, +41 78 856 12 40
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Ultima modifica 15.12.2023