La causa principale del riscaldamento globale, cui si fa spesso riferimento con il termine «cambiamenti climatici», è stata identificata nei gas a effetto serra. La Svizzera si impegna attivamente per ridurne le emissioni. Nel 2015 ha sottoscritto l’accordo di Parigi sul clima, impegnandosi entro il 2030 a dimezzare le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. La Strategia energetica 2050 e la strategia sulla cultura della costruzione apportano un contributo significativo a questo proposito: la Confederazione, infatti, persegue in modo coordinato una politica climatica ed energetica sostenibile che tiene conto di un’elevata qualità degli spazi nelle attività di costruzione e ristrutturazione.
Una buona parte della superficie della Svizzera è edificata. La gestione degli edifici esistenti è quindi di estrema importanza per raggiungere l’obiettivo climatico. Poiché la quantità maggiore di gas a effetto serra è legata alle nuove costruzioni, raramente abbattere un edificio per edificarne uno nuovo è la soluzione giusta. Piuttosto, sono da preferire interventi di riparazione e riqualificazione energetica.
Nella prospettiva di una cultura della costruzione di qualità, si costruisce solo ciò che serve e in prossimità di altri edifici, così da poter sfruttare le sinergie e non provocare mobilità superflua. La densità dell’edificazione, tuttavia, è ecocompatibile solo se si abbina a un’alta densità di utilizzo. Per le nuove costruzioni, le fonti energetiche rinnovabili possono essere integrate nella progettazione fin dall’inizio. Se si considera l’intero ciclo di vita di un edificio, il bilancio ambientale delle soluzioni architettoniche si rivela migliore rispetto a impianti ultratecnologici che possono subire guasti. Nuovi edifici di elevata qualità progettuale, con un fabbisogno energetico ridotto o passivo, si integrano facilmente nella sostanza edilizia esistente.