Vincitori 2025

Sylvie Courvoisier
© Veronique Hoegger

Sylvie Courvoisier - Una musicista capace di unire al di là dei confini

Gran Premio svizzero di musica 2025

La pianista, compositrice e improvvisatrice Sylvie Courvoisier è da decenni una voce determinante del jazz, rinomata per la sua esecuzione trascendente.

Nata nel 1968 a Losanna, Courvoisier vive a New York City dal 1998. Il suo lavoro attraversa una vasta gamma di tradizioni musicali e contesti performativi, dalle sale da concerto classiche – dove interpreta musica che va da Zorn a Stravinsky – ai festival e club da jazz, dove esegue sia musica composta o improvvisata, spesso mescolando le due in uno stile unico. Le sue composizioni e i suoi ensemble fondono senza soluzione di continuità l'eleganza della musica da camera europea con gli stili d'avanguardia e i groove della scena downtown di New York. Il percorso artistico di Sylvie Courvoisier è stato straordinario. Ha collaborato con luminari dell'avanguardia come John Zorn, Mark Feldman, Yusef Lateef, Ikue Mori, Joey Baron ed Evan Parker. Dirige un acclamato trio di lunga data con il bassista Drew Gress e il batterista Kenny Wollesen, che si è anche espanso per formare il sestetto Chimaera (con il musicista ambient austriaco Christian Fennesz).

Ha creato tre album e ha fatto delle tournée estese con la celebre chitarrista Mary Halvorson. La sua collaborazione decennale con l'innovativo ballerino/coreografo di flamenco Israel Galván ha sfidato qualsiasi semplice convenzione di genere. Courvoisier ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Premio svizzero di musica 2018, il Premio Internazionale di Pianoforte del Deutscher Jazzpreis 2022 e il Premio di Musica dell'American Academy of Arts and Letters 2025.

Il 2025 si preannuncia un anno prolifico per Sylvie Courvoisier. Dopo le uscite del suo secondo album solista, To Be Other-Wise (Intakt Records, 2024), del suo Chimaera atmosferico e mutevole (Intakt Records, 2023) e di Bone Bells con Mary Halvorson (Pyroclastic Records, 14 marzo 2025), l'autunno porterà Angel Falls con il leggendario Wadada Leo Smith (Intakt Records, 3 ottobre 2025).

Il suo programma di concerti del 2025 l'ha già portata in tutta Europa con il suo trio e in duo con Mary Halvorson, insieme a concerti solisti in primavera. In autunno, tornerà in Europa con Wadada Leo Smith, insieme a un tour parallelo in duo con la vibrafonista Patricia Brennan. Più tardi nell'anno, si recherà in Sud America per recite con Short Cuts, un trio collettivo con il percussionista Nasheet Waits e l'artista di strumenti a fiato Ned Rothenberg. Un concerto speciale il 9 dicembre 2025 a Brooklyn NY, celebrerà le uscite di Bone Bells e Angel Falls.

Premi svizzeri di musica

Julie Campiche - Un’arpista che sa dare slancio al jazz contemporaneo

L’arpista Julie Campiche, nata a Ginevra nel 1983, è tra le musiciste jazz più innovative ella scena svizzera contemporanea. Con il suo strumento incarna uno stile esecutivo al tempo stesso delicato e potente, dando vita a un timbro del tutto personale all’interno del panorama jazz europeo.

Dopo gli studi di arpa classica al conservatorio di Ginevra, a vent’anni Julie Campiche entra nel mondo del jazz con uno strumento a corde raramente utilizzato in questo genere musicale. Qui trova una nuova dimensione di libertà espressiva e di comunità che diventerà un elemento caratteristico delle sue composizioni, sperimentali e impegnate sul piano sociale.

Julie Campiche è impegnata in una costante esplorazione della propria espressione musicale, che avviene attraverso una tecnica profondamente personale e l’uso di dispositivi elettronici. È stata la prima arpista in assoluto a conseguire un master in composizione e jazz performance presso la Haute École de Musique di Losanna. Sperimenta come solista, guida un quartetto d’eccellenza in cui è accompagnata dal sassofonista Leo Fumagalli, dal contrabbassista Manu Hagmann e dal batterista Clemens Kuratle, e si dedica a collaborazioni teatrali, performative e musicali: tra le più recenti, quelle con l’orchestra barocca Capella Jenensis e con Erik Truffaz, vincitore del Gran Premio svizzero di musica 2023. Grazie al suo lavoro e a un’intensa attività concertistica – che l’ha portata tra l’altro al Montreux Jazz Festival, alla Elbphilharmonie di Amburgo e al Vortex Jazz Club di Londra – si è affermata come strumentista e compositrice di grande ispirazione per la scena jazz europea.

All’inizio del 2026 Julie Campiche pubblicherà il suo primo album da solista: Julie Campiche Solo – UNSPOKEN.

Thomas Demenga - Violoncellista e professore d’eccezione

Thomas Demenga, nato a Berna nel 1954, è un violoncellista, compositore e docente di fama internazionale. Con la sua attività artistica e il suo impegno come professore ispira da decenni nuove generazioni di musicisti e musiciste provenienti da scene musicali diverse.

Thomas Demenga ha alle spalle oltre 50 anni di carriera. Dopo gli studi con violoncellisti del calibro di Walter Grimmer, ha proseguito la propria formazione alla Juilliard School di New York, dove si è avvicinato alla musica da camera. Nella sua pratica artistica esplora in profondità varie epoche stilistiche della musica classica e romantica, si interessa all’improvvisazione e ha una predilezione per la musica contemporanea dal Novecento ai giorni nostri.

Come interprete di numerose prime di rilievo (tra cui opere di Heinz Holliger, vincitore del Gran Premio svizzero di musica 2015), compositore e solista, Thomas Demenga incarna un linguaggio musicale contemporaneo e molto personale. Il suo vastissimo repertorio è documentato da una lunga serie di registrazioni per l’etichetta ECM.

Thomas Demenga è stato per 45 anni professore alla Scuola Universitaria di Musica di Basilea e ha lavorato come direttore artistico responsabile di numerosi ensemble, tra cui la Camerata Zürich, e diversi festival, come il Davos Festival. L’ampio orizzonte della sua attività rivela una grande versatilità e un profondo impegno per la musica classica e contemporanea.

Titus Engel - Interprete e mediatore fra tradizione e avanguardia

Nato a Zurigo nel 1975 e berlinese di adozione, Titus Engel è un direttore d’orchestra visionario che, grazie alla sua versatilità e curiosità, apre nuove prospettive sulla musica classica e contemporanea, impegnandosi allo stesso tempo nella promozione di formati concertistici innovativi.

Dopo gli studi in filosofia e musicologia a Zurigo e Berlino, si è formato come direttore d’orchestra a Dresda, la città che nel 2000 ha visto il suo debutto operistico. Da allora è stato ospite in numerosi teatri negli Stati Uniti e in Europa, tra cui il Teatro Real di Madrid, dove nel 2014 è stato acclamato per la direzione della prima mondiale dell’opera Brokeback Mountain di Charles Wuorinen. Nel 2020 la rivista tedesca Opernwelt lo ha nominato direttore d’orchestra dell’anno. Dal 2023 è direttore principale della Basel Sinfonietta, l’unica orchestra sinfonica al mondo dedicata esclusivamente alla musica contemporanea.
Titus Engel si rivolge a un pubblico ampio proponendo programmi che uniscono musica antica e contemporanea.

In un’intervista ha dichiarato: «Il nostro attuale repertorio è troppo limitato, abbiamo urgente bisogno di scoprire cose nuove». Forte di questa convinzione, si fa interprete e mediatore fra tradizione e avanguardia e, grazie al suo stile di direzione preciso e sensibile, porta alla luce correlazioni musicali inaspettate.

Jannik Giger - Un compositore versatile che va oltre la musica

Jannik Giger è un compositore e artista il cui pensiero va ben oltre i confini della musica. Le sue opere riscrivono con naturalezza le forme tradizionali – e aprono nuovi orizzonti percettivi.

Nato nel 1985, Jannik Giger ha studiato a Berna e Lucerna per poi completare un master in performance musicale specializzata a Basilea. Le sue opere vengono eseguite in Svizzera e all’estero. Un esempio è il brano per orchestra da camera Troisième oeil, presentato alla prestigiosa Wigmore Hall di Londra. Il compositore basilese collabora con ensemble e orchestre di prestigio come la Camerata Bern, la Basel Sinfonietta e l’Arditti Quartet. Che si tratti di musica da camera, videoarte, teatro musicale, installazioni o colonne sonore per film svizzeri di successo come Drii Winter, l’arte di Jannik Giger ha un effetto immediato, sorprendente e affascinante per la sua capacità di trasformarsi.

L’opera di Giger rompe con le convenzioni, va alla ricerca della sfida e del dialogo. Emblematici sono i suoi lavori più recenti, come il cortometraggio Lamento, presentato in prima svizzera alle Giornate di Soletta nel 2024, in cui gioca con citazioni tratte dalla musica pop.

Charlotte Hug Raschèr - Ricercatrice negli interspazi tra le arti

Charlotte Hug Raschèr, nata a Zurigo nel 1965, è una musicista sperimentale, compositrice e artista visiva. Nel suo lavoro ridefinisce e reinventa i confini tra le più diverse discipline, utilizzando la viola, la voce, l’elettronica e le immagini. Per le sue performance sviluppa tecniche esecutive originali, servendosi di innovazioni come il «Soft-Bow» (archetto morbido) o le Son-Icon, le partiture visive che lei stessa ha ideato.

Frutto di un bagaglio di esperienze profondamente influenzato dalla scena improvvisativa londinese, le Son-Icon sono il cuore della pratica artistica di Charlotte Hug Raschèr. In queste immagini, la notazione musicale e l’arte visiva si fondono in un tutt’uno che crea nuove possibilità espressive per gli interpreti. Le sue opere e le sue partiture spaziali sono eseguite da cori, orchestre ed ensemble interdisciplinari. Nel 2011 Charlotte Hug Raschèr ha ottenuto il riconoscimento di Artiste Étoile al Lucerne Festival.

Nelle sue performance Charlotte Hug Raschèr cerca gli estremi in luoghi insoliti, come possono essere il ghiacciaio del Rodano o l’interno di un carcere. Per realizzare le sue creazioni collabora con musicisti e artisti, ma non solo. Coinvolge infatti anche persone provenienti dal mondo della scienza, attive ad esempio nella ricerca sui ghiacciai o sul sonno. Negli interspazi tra le diverse culture trova nuove forme di espressione che sfidano tutti i nostri sensi.

Dopo la pubblicazione dell’album da solista IN RESONANCE WITH ELSEWHERE (FSR Records), nell’aprile 2025, Charlotte Hug Raschèr sarà in tournée in Europa fino al 2026.

Stereo Luchs - Poeta urbano in sintonia con il nostro tempo

Silvio Brunner, conosciuto dal 2007 con il nome d’arte Stereo Luchs, è un osservatore acuto e attento. Il musicista zurighese si distingue per i suoi testi profondi e per brani influenzati dalle correnti contemporanee dell’hip-hop e del dancehall. Racconta delle realtà urbane e delle emozioni umane, riuscendo con la sua musica a cogliere lo spirito del tempo.

Sin dall’uscita, nello stesso anno, del suo album di debutto Style Generator prodotto insieme all’artista reggae zurighese Phenomden, Stereo Luchs non ha mai smesso di far evolvere la sua musica e la sua voce, allontanandosi sempre più dai generi ben definiti dei suoi primi brani, chiaramente associabili al rap e al reggae. Album come Lince (2017) o l’omonimo Stereo Luchs (2021) svelano un artista versatile che combina lo spirito del nostro tempo e generi come il grime e la trap con testi personali tratti dalla sua vita. «Ziitreis» (2017) è una delle canzoni svizzerotedesche più originali e orecchiabili degli ultimi anni. Le svariate collaborazioni con cantanti e rapper come Soukey o Pronto (Premio speciale di musica 2023) hanno aiutato Stereo Luchs ad affermarsi come musicista capace di ispirare un pubblico diversificato, mentre quelle con il team di produzione tedesco Kitschkrieg e il rapper Trettmann gli hanno permesso di farsi conoscere sulla scena internazionale. Dal 2012 gestisce l’etichetta Pegel Pegel.

Nel 2025, Stereo Luchs lavorerà intensamente ed in isolamento al suo quarto album, la cui uscita è prevista per il 2026. Parallelamente, preparerà un nuovo spettacolo dal vivo, con il quale tornerà sul palco a dicembre 2025 dopo due anni di pausa dai concerti.

Vox Blenii / Vent Negru - Voci del patrimonio musicale ticinese

Vox Blenii e Vent Negru sono due gruppi che mantengono vivo il patrimonio musicale del Ticino. Entrambi si dedicano con passione alla ricerca e alla documentazione di canzoni popolari dimenticate, oltre che alla valorizzazione del canto nei dialetti locali.

Per i cinque membri del gruppo Vox Blenii, fondato nel 1984 nella Valle di Blenio, la ricerca sul campo è un impulso vitale. Percorrono la regione per incontrare per lo più persone anziane, ascoltare le loro storie e le loro canzoni. Così facendo raccolgono frammenti di un repertorio musicale che affonda le radici nell’Ottocento e nel Novecento e li interpretano nella loro forma acustica originale. Aurelio Beretta, Remo Gandolfi, Gianni Guidicelli, Luisa Poggi e Francesco Toschini custodiscono e diffondono un patrimonio canoro che senza di loro sarebbe ormai perduto.

Il trio Vent Negru viene invece dalla Valle Onsernone. Dal 1991 Mauro Garbani, Esther Rietschin e Mattia Mirenda interpretano canzoni popolari del Sud delle Alpi esibendosi nei luoghi più diversi. Il loro repertorio comprende ninne nanne e canti da ballo della tradizione orale, ma anche composizioni proprie.

Con il loro impegno e le loro vibranti interpretazioni, Vox Blenii e Vent Negru trasportano nel presente il patrimonio musicale e canoro delle valli ticinesi e lo fanno conoscere a un vasto pubblico.

Premi speciali di musica

Facciamo la Corte! - Musica e senso di comunità di richiamo nazionale

Facciamo la Corte! è una rassegna nata a Muzzano nel 2014 come festa campestre e trasformatasi nel tempo in un importante punto d’incontro dell’attuale a scena musicale underground svizzera.

I tre amici Simone Bernardoni, Damiano Merzari e Paride Bernasconi hanno ideato un evento che fa incontrare la comunità del paese nei pressi di Lugano con musicisti e musiciste da tutta la Svizzera grazie a un programma ricco di sorprese. L’edizione 2024 ha visto tra gli altri la partecipazione di Film 2 ed Odd Beholder, che si sono esibiti nei giardini e sulle piazze della località.

Facciamo la Corte! coinvolge la popolazione del paese rafforzandone il senso di comunità. Ciò che si svolge alla fine della stagione estiva non è infatti solo un festival musicale, bensì una festa di paese popolare nel senso più stretto e tradizionale, che celebra lo stare insieme e l’esperienza collettiva favorendo un importante scambio tra le diverse regioni della Svizzera, tra città e campagna e tra le persone.

Insub Meta Orchestra -Orchestra sperimentale fuori dagli schemi

L’Insub Meta Orchestra (IMO), fondata a Ginevra nel 2010 da Cyril Bondi e d’incise – Laurent Peter (Premio svizzero di musica 2019), è un ensemble aperto che riunisce oltre 60 musicisti e musiciste provenienti da tutta la Svizzera. Si dedica a un nuovo genere di musica sperimentale che trae origine nell’improvvisazione.

L’idea di partenza dei due fondatori è quella di coinvolgere il maggior numero possibile di musicisti e musiciste, indipendentemente dal loro bagaglio musicale o dal livello. Professionisti e non di tutte le età appartenenti a generi diversi come rock, jazz, musica classica o new music lavorano quindi insieme senza alcuna gerarchia convenzionale tra chi dirige e chi esegue.

L’IMO si ispira alla London Improvisers Orchestra britannica, ma a differenza di quest’ultima dopo i primi anni ha abbandonato la libera improvvisazione per concentrarsi sempre più su composizioni scritte appositamente per l’ensemble (spesso da Cyril Bondi e d’incise), con le quali esplorano il suono e l’esperienza sonora da un punto di vista nuovo. Le loro composizioni, come la recente Acceleration, o l’album Exhaustion / Proliferation (Sawyer Editions) uscito lo scorso gennaio testimoniano l’approccio aperto e sperimentale di questa orchestra.

Norient - Rete globale per i fenomeni musicali più recenti

La rete Norient, fondata nel 2002 a Berna dall’etnomusicologo Thomas Burkhalter, si è evoluta da blog musicale a una vera e propria piattaforma audiovisiva, con progetti multimediali che creano uno spazio eterogeneo per le scene musicali di tutto il mondo.

Il fulcro di Norient è proprio la piattaforma digitale, sulla quale articoli con prospettive diverse, podcast e altri formati sperimentali fanno confluire giornalismo, arte e scienza. Norient esplora i fenomeni musicali globali senza uno sguardo «occidentale» ed esotizzante. Collabora con operatori culturali e intellettuali di tutto il mondo e, con lo stesso approccio critico, pubblica contenuti digitali e libri attraverso la sua casa editrice Norient Books – più recentemente l’antologia Home is Where the Heart Strives, dedicata al significato dei luoghi e dei contesti nella creazione musicale e sonora. Il podcast TIMEZONES e le mostre virtuali Norient City Sounds fanno scoprire le scene musicali di città quali Beirut, Colombo e Bogotá in maniera accessibile e senza preconcetti coloniali. Inoltre, un gruppo internazionale dislocato in diverse parti del mondo organizza a Berna il Norient Festival, dove film, spettacoli dal vivo, clubbing e incontri si avvicendano seguendo un formato ludico e stimolante.

Norient rende accessibili a un vasto pubblico realtà artistiche provenienti da tutto il mondo. Con i suoi progetti e approcci dalle mille sfaccettature la rete si propone come un vero e proprio barometro che documenta e analizza le tendenze musicali più recenti.

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