Una parte considerevole del patrimonio culturale dell’umanità si trova sotto la superficie dell’acqua: i mari e le acque interne ospitano innumerevoli testimonianze della storia dell’umanità, quali paesaggi rurali, insediamenti, reperti di natura religiosa, impianti portuali e relitti di navi sommersi. In quanto testimoni della nostra storia millenaria, questi lasciti del passato rappresentano un patrimonio culturale di grande valore e spesso sono ben conservati. La Convenzione UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo stabilisce regole vincolanti di diritto internazionale relative a tale patrimonio, contribuendo così a impedirne il saccheggio e lo sfruttamento, fenomeni in forte crescita a livello mondiale. Finora vi hanno aderito 60 Stati. La Svizzera l’ha ratificata nel 2020.
I laghi, i fiumi e le paludi svizzeri ospitano un ricco patrimonio culturale risalente alle varie fasi della storia dell’umanità. Molto noti in questo contesto sono gli insediamenti palafitticoli, inseriti dal 2011 nel Patrimonio mondiale dell’UNESCO «Siti palafitticoli preistorici nell’arco alpino». Ratificando la Convenzione, la Svizzera si è impegnata a trattare questo patrimonio in maniera responsabile, a perseguirne il saccheggio e la distruzione, e a lottare contro il commercio illecito di beni del patrimonio culturale subacqueo, che le imbarcazioni battenti bandiera svizzera presenti nei mari del mondo assicurano di non distruggere o danneggiare gravemente. Eventuali scoperte e attività pianificate devono essere notificate alle autorità.
L’Ufficio federale della cultura (UFC) assicura che la Svizzera rispetti i propri obblighi derivanti dalla Convenzione.